Scampato, nel febbraio del 1996, ad un attentato terroristico che uccide numerosi suoi amici e colleghi, il giornalista algerino Mohamed Sifaoui, musulmano, si impegna, con i mezzi che il suo mestiere gli consente, contro gli eccessi dell’idelogia Islamista e chi la so- stiene. Seguendo, a Parigi, il processo ad alcuni membri del GIA algerino entra in contatto con alcuni esponenti di una cellula parigina di Al-Qaida. Sfruttando alcune ambiguità iniziali riesce a vincere la loro diffidenza e a conquistarne la fiducia. Usando una falsa identità e fingendo di professare lo stesso integralismo riesce a farsi accettare nel gruppo e, per circa tre mesi, dal- l’ottobre 2002 al gennaio 2003, ne condivide le espe- rienze, gli incontri, le di- scussioni. E ne prende nota. Questo libro è il resoconto di una esperienza inquie- tante e drammatica; al pari di un diario registra quoti- dianamente i fatti del giorno; con uno stile secco e diretto documenta gli in- contri con “i fratelli assas- sini” la loro guerra contro l’Occidente, contro i suoi valori, le sue istituzioni, le sue città. Con l’intensità e il fascino dei migliori ro- manzi di spionaggio – ma in questo caso i personaggi e il loro agire sono reali – il racconto cattura il lettore fino all’insospettato finale.
Trad. di G. Parisse, 2007, pp. 140, € 12,00 Isbn 978-88-87132-48-9