Fu lo stesso Mussolini a scegliere Chieti come sede per lo svolgimento del processo agli assassini di Giacomo Matteotti. Una città tran- quilla, la «città camomilla», borghese e abitudinaria, priva di quelle forze sociali inquiete e sovversive che avrebbero potuto conte- stare e rendere difficoltoso quel processo. Un processo farsa al quale la stessa vedova Matteotti, dignitosa- mente, rifiutò di partecipare. Un processo di facciata con una sentenza scontata. Attraverso una rigorosa lettura delle carte processuali l’autore di que- sto brillante saggio ricostruisce un ambiente storico che va ben oltre la cronaca di un atto giudiziario documentando fatti e retroscena inediti e raffor- zando, a fianco della que- stione politica, tradizionalmente ricono- sciuta come movente del delitto, la tesi, quanto mai attuale, della “pista petro- lifera” come causa scatenante che portò a quella efferata uccisione.
2006, pp. 156, € 11,50. Isbn 88-87132-44-5