La guerra di Braccio contro L'Aquila narra la storia dell'assedio con cui Braccio da Montone strinse la città dell'Aquila e il suo contrado per quasi tredici mesi, a partire dal 7 maggio 1423, e della battaglia del 2 giugno 1424, grazie alla quale un esercito messo in campo da papa Martino V, dalla regina Giovanni II di Napoli e da Filippo Maria Visconti, duca di Milano, affrontò in una sanguinosa battaglia campale l'esercito di Braccio e lo sconfisse, in seguito alla micidiale sortita delle milizie cittadine aquilane. In queste vicende, che ebbero un ruolo decisivo nella ricostituzione dello Stato della Chiesa dopo la crisi del Grande Scisma d'Occidente, si scontrarono e trovarono la morte, a pochi mesi di distanza, i due più grandi condottieri del tempo, Braccio da Montone e Muzio Attendolo Sforza, e si illustrarono alcuni dei capitani che saranno protagonisti delle guerre combattute in Italia alla metà del Quattrocento, come Francesco Sforza, Niccolò Piccinino e il Gattamelata.
L'autore, Angelo Fonticulano (m. 1503), racconta lo svolgersi di quei fatti con animo partecipe alle sofferenze della propria comunità, ma anche con un'ammirazione sincera per la grandezza del nemico, aggiungendo, con la sua elegante prosa latina, un capitolo tutto nuovo al copioso filone dell'antica storiografia aquilana. L'edizione che qui se ne propone vede la luce a tre secoli di distanza dall'ultima ristampa (Leida 1723).
pp. 368
Isbn 978-88-99299-22-4
€ 22,00