La Turchia è stata tra i primi paesi a chiedere di entrare a far parte della Comunità Economica Europea. Nel 1963, con l’Accordo di Ankara, stabilì solide relazioni commerciali con Mercato comune europeo. In quell’accordo di Ankara era scritto nero su bianco che l’associazione era preparatoria per una futura piena adesione.
Il libro racconta le origini del processo di integrazione della Turchia nella Comunità Economica Europea attraverso un’analisi dei documenti storici. Le carte custodite negli archivi italiani rivelano l’importanza del contenuto dell’Accordo di Ankara e il ruolo di primo piano dell’Italia nel permettere ai turchi di ottenere ottime concessioni economiche e commerciali nel mercato comune nonché la promessa di adesione.
La tesi sostenuta in queste pagine è che ripensare alle origini dei rapporti tra Italia e Turchia nel contesto dell’integrazione europea deve ricordare come la collaborazione economica e politica nel Mediterraneo sia vitale per l’intera Unione Europea, in particolare con un partner di importanza strategica come la Turchia. Oggi più che mai coltivare buone relazioni nel Mediterraneo è utile per fronteggiare la crisi economica e le altre sfide politiche, sociali e culturali del terzo millennio.
Alessandro Albanese Ginammi è ricercatore in Storia economica presso il dipartimento di Scienze umane e sociali internazionali dell’Università per Stranieri di Perugia, dove insegna Green and Circular Economy, e docente a contratto presso l’Universitas Mercatorum, dove insegna Storia delle relazioni commerciali a livello globale. Ha studiato e svolto ricerche presso le università di Roma, Lovanio, Istanbul e Washington. È coautore del volume L’Odissea del Debito. Le crisi finanziarie in Grecia dal 1821 a oggi (Edibus, 2015).
pp. 398
Isbn 978-88-99299-43-9
€ 21,50