Questo libro non pretende di essere una Storia di Sulmona ma vuole raccontarne le molte e straordinarie storie attraverso l’incontro di due vite, quelle di Raffaele Giannantonio e di Maria Antonietta Spadorcia, trascorse a studiare e narrare gli eventi contenuti in queste pagine, eventi che pur originati a Sulmona mai esauriscono il loro interesse nel mero ambito localistico. Dalla città che aspettava Ovidio sino a quella della pandemia, costantemente abituata a soffrire gravi contingenze per uscirne con indimenticabili gioielli d’arte e di architettura: le sue chiese, i suoi palazzi, i suoi villini, le sue statue. Una città assediata da una congiuntura drammatica che continua tuttavia a produrre attività culturali di livello internazionale, sempre più splendenti di quei colori che solo l’ambra del tempo sa conferire. Come in un film
che non ci stanchiamo mai di vedere perché ogni volta ne scopriamo una battuta, uno sguardo, un dettaglio, vediamo scorrere davanti a noi personaggi come Ovidio, Barbato da Sulmona, Probo Mariano, Giovanni Quatrario, Polidoro Tiberti da Cesena, Carlo di Lannoy, Pietro Fantoni, Norberto Cicco, fino a Guido Conti, Giuseppe Capograssi e Giuseppe Papponetti, tutti testimoni di momenti lunghi secoli, di opere indimenticabili, costruite o semplicemente scritte. Come ci dice Paul Valéry: ci sono monumenti muti, altri che si limitano a parlare e altri ancora, come quelli presenti in questo libro, che cantano.
Raffaele Giannantonio è professore associato di Storia dell’architettura nell’Università G. d’Annunzio di Chieti Pescara abilitato ordinario. È socio ordinario del Centro studi per la storia dell’architettura di Roma, membro del Comitato di redazione della rivista «Palladio», componente del Consiglio direttivo del Centro nazionale di studi dannunziani, presidente e direttore artistico del “Premio Sulmona. Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea”. Le sue ricerche scientifiche, partite dall’architettura fra le due guerre, si sono recentemente estese ai rapporti dell’architettura con la letteratura (Gadda, Wittgenstein, Musil, Flaiano, d’Annunzio, Ovidio) e la musica (Iannis Xenakis). Sue opere sono state tradotte e pubblicate all’estero.
Maria Antonietta Spadorcia è giornalista parlamentare, caporedattore e conduttrice del Tg2. Abruzzese di origine, nasce a Sulmona e si diploma al liceo classico Ovidio. Inizia molto presto l’attività giornalistica. A 13 anni scrive sul «Tempo d’Abruzzo». Trasferitasi a Roma si laurea prima in giurisprudenza alla Luiss Guido Carli dove si specializza in giornalismo e poi si laurea in scienze politiche all’Università di RomaTre. Scrive su varie testate tra cui «Il Giornale» e approda in Rai alle testate parlamentari dove rimane per otto anni. Passa poi al Tg2 alla redazione politica dove lavora tuttora. Ha studiato pianoforte superando diversi esami al conservatorio.
pp. 372
Isbn 978-88-99299-52-1
€ 26,00
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