Il fenomeno del pellegrinaggio ai Luoghi santi della cristianità, divenuto un fattore rilevante nel IV secolo e destinato – quasi fosse una categoria universale – a perdurare fino ai nostri giorni, nel corso del Medioevo subisce sostanziali modificazioni di contenuto e di forma. Se da un lato si può parlare di uno spirito del pellegrinaggio in senso universale, dall’altro è forse superfluo specificare che numerose e diverse ne furono le manifestazioni storiche. Si può in ogni caso parlare di pellegrinaggi penitenziali o di ringraziamento, pellegrinaggi compiuti singolarmente o collettivamente, pellegrinaggi di armati o di inermes, secondo le caratterizzazioni che assunse lo spirito religioso nelle varie esperienze.
Ciò che si propone di indagare questo libro è il pellegrinaggio gerosolimitano, in quel particolare periodo di frizione nei rapporti tra Oriente e Occidente che segnò il passaggio dal tardo Medioevo alla prima età moderna. Principale oggetto di interesse è la percezione dell’Oriente da parte dei pellegrini occidentali. Non però in senso generico, ma nell’ambito specifico di un intero corpus di testi narrativi dell’epoca: in questa scelta consiste la peculiarità del progetto. Infatti, per quanto esista una notevole quantità di studi sul pellegrinaggio – e sui relativi testi – è rimasto piuttosto in ombra questo specifico punto di vista come significativo per la storia del pensiero occidentale.
Ilaria Sabbatini, medievista, è research fellow presso SISMEL con il progetto ARVO (Archivio Digitale del Volto Santo). Si occupa in particolare di rappresentazione del Vicino Oriente nei diari di pellegrinaggio tardomedievali.
Textus Edizioni 2021
Collana A EstOvest
ISBN 978-88-99299-26-2
pp. 376
Euro 22,50