Non c’è forse un’espressione più adeguata di quella che il Maggiore Guglielmo Fabrocini ha voluto dare come titolo alle sue memorie per trasmettere il senso di sospensione dalla vita in cui piombarono i militari italiani internati nei campi tedeschi dopo l’8 settembre 1943: anni perduti.
Per i militari che rifiutarono il mandato della Repubblica di Salò e che non vollero proseguire «una guerra assurda e già perduta» si spalancarono i cancelli del lager. Ma nonostante la brutalità dei campi, nei ricordi di Fabrocini emerge prepotente in ogni passaggio, più nitida della sofferenza e più caparbia delle violenze dei carnefici, la forza di un ideale, quello di fedeltà a uno Stato inteso come bene comune. Una forza che in Fabrocini non vacillò mai, neppure durante quegli anni perduti.
Guglielmo Fabrocini, Capitano degli Alpini, Eroe della Campagna di Russia, Maggiore nel Battaglione Morbegno del 5° Reggimento Alpini, due medaglie di Bronzo al Valor Militare, Cavaliere della Corona d’Italia, Ufficiale Mauriziano, Fondatore del Gruppo Cavour. Fu insignito alla memoria della medaglia dell’Aquila Sabauda con corona per provate costanti benemerenze al servizio della causa monarchica. In seguito al rifiuto di aderire alla Rsi e di lavorare per il Terzo Reich, visse la conseguente odissea nei campi di concentramento in Germania.
ISBN 978-88-99299-03-3
€ 8,50
Collana PBT