Non soltanto la cognizione critica e consapevole della vigente Costituzione repubblicana e democratica è assai poco diffusa tra i cittadini, soprattutto tra le giovani generazioni, ma per di più si è sedimentata una particolare percezione della carta entrata in vigore nell’anno 1948. La nostra Carta, infatti, tende a essere sempre più avvertita quasi come una parentesi atemporale nel percorso contrastato della “civilizzazione” costituzionale italiana. Il testo fondamentale scaturito dal lavoro dell’Assemblea costituente tra metà 1946 e fine 1947 sembrerebbe oggi, ai più, sì di elevatissima fattura, ma così lontano da principi e pratiche di riferimento della cittadinanza attuale da essere nato quasi come una specie di fungo inaspettato dopo notti di pioggia, in un momento di peculiare fertilità, entro un tornante irripetibile che ha perciò fatto storia a sé, senza rivelarsi invece un portato della storia italiana precedente e una bussola reale per l’avvenire. Tendono dunque a sfumare nell’indistinto decenni e secoli di questioni costituzionali o intrecci storici che non possono essere dimenticati, né rimanere sconosciuti all’educazione degli italiani, pena l’incomprensione non tanto e non solo della loro storia costituzionale, quanto soprattutto dell’intera parabola civile dell’Italia almeno dalla Rivoluzione francese a oggi.
pp. 1325
Isbn 9788887132946
euro 45,00