In fondo basterebbe già la foto di copertina per delineare il significato profondo dell’impresa compiuta da Paul Scheuermeier e Gerhard Rohlfs, in Abruzzo come altrove. La sensibilità e l’incredibile empatia dei due studiosi riescono infatti a trasformare un’inchiesta linguistica nella narrazione di un viaggio che, anche a distanza di anni, sa cogliere e restituire il volto più autentico di due regioni, che allora erano ancora unite. Suoni e forme del dialetto scandiscono il tempo del lavoro, quello della festa e quello del riposo.
Questo volume si sforza di documentare in modo completo un’opera che resta irripetibile, ma anche un metodo di indagine esemplare, dove le parole, le cose e i volti si sovrappongono, tracciando un ritratto del tutto inedito dell’Abruzzo e del Molise contadini degli anni Venti.